Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 marzo 2016

ORDINE DEL GIORNO

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

iI riordino dell’ordinamento turistico regionale non può prescindere dalla promozione della legalità e tutela del consumatore.

“La lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza, la lotta alla mafia deve coinvolgere l’intero palazzo. All’opera del muratore deve affiancarsi quella dell’ingegnere. Se pulisci una stanza non puoi ignorare che le altre stanze possono essere sporche … ” Queste sono parole di Giovanni Falcone che ben richiamano l’attenzione sui fenomeni di criminalità organizzata in ogni settore economico, in ogni intervento legislativo.

È necessario salvaguardare il comparto turistico regionale, come elemento trainante per tutte le altre attività economiche, dal radicamento della criminalità organizzata di ogni genere e da fenomeni corruttivi.

Il territorio della regione è fortemente esposto a forme di radicamento da parte di organizzazioni criminali, circostanza che rende assolutamente necessaria una programmazione di attività di prevenzione amministrativa, di vigilanza e promozione della legalità, attraverso una più intensa collaborazione istituzionale, che abbia come obiettivi il rafforzamento dei principi di legalità e di convivenza civile, in una prospettiva di crescita sociale diffusa e sostenibile.

Per raggiungere tali obiettivi è strategico promuovere la leale concorrenza tra gli operatori, la qualità dell’offerta turistica, l’immagine della regione, il monitoraggio sul reimpiego nella gestione di strutture alberghiere di capitali illeciti da parte della criminalità comune e delle mafie.

Considerato che

sempre più spesso si assiste a offerte turistiche che sollevano più di qualche dubbio, dal momento che propongono soggiorni in hotel 3 stelle a poco più di dieci euro a persona in mezza pensione.

Prezzi così bassi sono difficilmente accettabili dagli operatori che hanno i contratti di lavoro e di manutenzione in regola, dal momento che impediscono anche economie di scala.

Emerge il dubbio che alcune strutture ricettive possano lavorare al di fuori della logica di mercato esercitando così concorrenza sleale o la lesione delle più elementari regole di tutela del lavoro e del consumatore.

Tali comportamenti vanno a detrimento dell’economia regionale e nazionale e dequalificano l’immagine dell’offerta turistica regionale.

Valutato che

nella provincia di Rimini è già attivo dal maggio 2013 un importante protocollo d’intesa sottoscritto dalla Prefettura, da enti locali, ordini professionali ed organizzazioni di categoria, secondo il quale i vari uffici comunali hanno assunto l’onere di sottoporre alla verifica dell’ufficio antimafia della Prefettura le SCIA (Segnalazioni Certificate di Inizio Attività, delle “semplici” autocertificazioni) di nuova apertura, subingresso o variazioni soggettive relative alle strutture ricettive alberghiere, all’aria aperta ed extralberghiere di cui alla L.R. 16/2004, rese ai sensi dell’art. 89 del Codice antimafia.

Sempre in forza del documento, la Prefettura può disporre ulteriori verifiche sia a fini di prevenzione antimafia che di legalità generale su strutture e relativi titolari nei cui confronti emergano reiterate irregolarità.

Sottolineato che

sarebbe molto utile per il raggiungimento degli obbiettivi stabiliti nelle premesse realizzare una banca-dati informatica delle imprese esercenti l’attività ricettiva e dei relativi titolari, la cui gestione sia affidata esclusivamente ad un Ente-Ufficio pubblico nel rispetto della normativa a tutela della riservatezza dei dati personali.

Auspica che

tenuto conto dei principi espressi nel progetto di legge recante “Ordinamento turistico regionale -Sistema organizzativo e politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica” vengano definiti i compiti dell’osservatorio turistico regionale con particolare riferimento alla puntuale conoscenza dei mercati della domanda turistica in modo da offrire, anche attraverso una costante analisi comparativa delle componenti dell’offerta turistica delle altre regioni e dei Paesi esteri, utili strumenti per la comprensione dell’evoluzione del mercato sia agli operatori privati sia ai soggetti pubblici deputati ad assumere gli indirizzi di programmazione in materia turistica.

 

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a promuovere la tutela della legalità nel settore del turismo, al fine di favorire la leale concorrenza fra operatori.

A promuovere controlli sulle segnalazioni certificate di inizio di attività e sulle comunicazioni, al fine di favorire un’attività di prevenzione integrata.

A promuovere la realizzazione di una banca dati informatica delle imprese esercenti il commercio, in sede fissa e su aree pubbliche, la somministrazione di alimenti e bevande e le attività ricettive di cui alla legge regionale 28 luglio 2004, n. 16 (Disciplina delle strutture ricettive dirette all’ospitalità), al fine di verificare, sulla base dei dati disponibili, la frequenza dei cambi di gestione, le attività i cui titolari sono stati interessati da provvedimenti di condanna definitiva di natura penale o da gravi provvedimenti sanzionatori di natura amministrativa, nonché la regolarità contributiva.

A promuovere gli osservatori locali e indagini economiche sulle attività ricettive turistiche a rischio di infiltrazione mafiosa.