Promuovere la cultura dell’adozione in Emilia-Romagna e migliorare la preparazione dei coniugi aspiranti all’adozione prima che accedano all’indagine psicosociale, l’accuratezza delle indagini per la valutazione della loro idoneità, il sostegno alle famiglie da parte di operatori esperti dopo l’arrivo dei bambini, nella fase di post-adozione.

Questo in sintesi il contenuto del protocollo d’intesa sottoscritto a Bologna, in Regione, dalla vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini e dal presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, dall’Anci, Ufficio scolastico regionale, Enti autorizzati alle adozioni internazionali e dalle Associazioni di famiglie adottive.

Si tratta di un accordo tra tutti i maggiori soggetti coinvolti nel percorso di adozione di un bambino, in applicazione a quanto previsto dalle linee di indirizzo regionali sull’adozione, con l’obiettivo di potenziare la rete del sistema per le adozioni nella nostra regione.

E’ il terzo protocollo in materia di adozione, dopo un primo siglato nel 2002 e un secondo nel 2014, che meglio determina i ruoli e le funzioni dei vari attori chiamati in causa nel percorso di adozione e allarga la platea dei firmatari al Tribunale per i minorenni, all’ Ufficio scolastico regionale e alle associazioni di famiglie adottive.

Anche il garante per l’Infanzia, pur nella sua necessaria posizione di terzietà, ha seguito attivamente e con interesse il percorso di definizione del protocollo, richiamando l’importanza dei principi fondamentali della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e in particolare l’interesse del minore, anche in rapporto alle esigenze di qualificazione e organizzazione dei servizi.

I principali punti qualificanti del nuovo protocollo sono il potenziamento della collaborazione tra i vari attori coinvolti (famiglie, scuola, servizi, Tribunale per i minorenni, enti autorizzati alle adozioni internazionali), valorizzando il lavoro di rete tra i diversi soggetti che svolgono un ruolo in materia di adozione e l’impegno della Regione nell’attività di coordinamento del tavolo tecnico sull’adozione quale luogo di confronto tra pubblico e privato sociale finalizzato al benessere delle famiglie e dei bambini.