Risoluzione

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

L’autismo è una sindrome comportamentale che, secondo recenti stime non ufficiali- non esistendo una banca dati nazionale- interessa tra le 300mila e le 500mila persone in Italia, colpendo un bambino su 100, con una frequenza di 4 volte più alta fra i maschi.

Una stima più attendibile arriva dai sistemi informativi di alcune Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, che fanno riferimento al numero di minori con diagnosi di autismo presi in carico dal Servizio di neuropsichiatria infantile e testimoniano, per l’Emilia–Romagna, 20 casi per 10.000.

 

Considerato che

I recenti sviluppi della ricerca hanno individuato terapie efficaci che, nell’ambito di un intervento medico multidisciplinare personalizzato, rendono possibili importanti progressi nei bambini affetti da tale sindrome, aiutandoli a sviluppare nuovi percorsi cerebrali per acquisire varie abilità.

Evidenziato che

Fin dall’inizio degli anni 2000, la Regione Emilia Romagna ha avviato un percorso strutturato sul tema dell’autismo, che ha permesso l’emanazione di indirizzi alle Aziende sanitarie regionali e del Programma Regionale Integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro Autistico (PRIA), recentemente rinnovato per il triennio 2016-18 in stretta sinergia con le associazioni interessate.

Tale programma definisce la struttura della rete organizzativa regionale dei servizi competenti, in ciò perseguendo l’integrazione e la collaborazione fra i vari settori ed ambiti di vita delle persone con disturbi dello spettro autistico per garantire risposte complessive e personalizzate.

Riconoscimento del disturbo e presa in carico fin dalla più tenera età, miglioramento della presa in carico nell’adulto e formazione degli operatori sono i pilastri fondamentali del programma regionale, che vuole dare risposte sempre più puntuali e significative ai bisogni delle famiglie emiliano-romagnole che convivono con questo grave problema.

Fondamentale nell’applicazione del PRIA, sarà riuscire a garantire un’offerta qualitativamente omogenea sull’intero territorio regionale, evitando situazioni diversificate sulla presa in carico e la gestione dei pazienti.

Rilevato che

Il Parlamento ha recentemente approvato due importanti provvedimenti di legge che riguardano l’autismo, ovvero la legge sull’autismo n.134 del 2015 e la legge n.112 del 2016 sul Dopo di Noi.

In particolare la Legge n.134 del 2015 prevedeva l’emanazione dei LEA specifici per l’autismo entro sei mesi dall’entrata in vigore (e dunque entro fine gennaio), con l’inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili.

Rilevato altresì che

Scaduto infruttuosamente il termine di cui sopra, lo schema di Decreto contenente i nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) è stato sottoposto al parere della Conferenza delle Regioni, che ha espresso parere positivo, condizionandolo a un’ulteriore successiva valutazione di copertura finanziaria.

La bozza del DPCM presenta tuttavia un impianto che pare contraddire l’impostazione multidisciplinare data al trattamento dell’autismo dalle leggi 134/15 e 112/16, poiché l’inserimento della patologia nel capitolo delle psicosi comporta due conseguenze negative: un approccio al problema solo come stato patologico, facendo venire meno i presupposti per una risposta integrata anche con gli aspetti sociali, educativi e di interdizione, ed il rischio che con la maggiore età il soggetto esca dal circuito dell’assistenza specifica, andando la diagnosi di autismo a coincidere con quella di psicosi.

Sottolineato che

Posto che la Ministra, in risposta ai dubbi sollevati dalle associazioni che rappresentano gli autistici, si è impegnata ad inserire in maniera esplicita nel DPCM un richiamo specifico alla legge 134 ed alla garanzia, entro i LEA, delle prestazioni di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, resta inoltre l’ulteriore problema che l’allegato finanziario ai LEA non contiene i 50 mln€ con i quali la Ministra si era pubblicamente impegnata a finanziare per il 2016 la legge 134.

Impegna inoltre la Giunta a

  • applicare tempestivamente tutte le misure di propria competenza per dare concretezza alla legge n. 134/2015.
  • dare concreta applicazione ai contenuti del PRIA 2016-2018, con particolare attenzione alla necessità di omogeneizzazione della qualità del servizio su tutto il territorio regionale.
  • garantire la dotazione di personale adeguata sia dal punto di vista numerico sia delle competenze
  • mantenere un confronto continuo con operatori e associazioni di rappresentanza delle famiglie e delle persone con disturbo dello spettro autistico

Impegna inoltre la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché:

  • sia data piena attuazione, entro la definizione dei nuovi LEA, al dettato ed allo spirito delle leggi 134/15 e 112/16, prevedendo una menzione esplicita delle prestazioni di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato per l’autismo.
  • vengano velocemente stanziate le risorse necessarie per finanziare l’attuazione della Legge n.134, come annunciato dal Ministro Lorenzin il 2 aprile scorso in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo.
  • sia garantita un’assistenza uniforme sull’intero territorio nazionale, basata su un approccio multidisciplinare e personalizzato e che superi le differenze tra realtà di eccellenza e non.

A firma dei Consiglieri: Bagnari, Lori, Montalti, Marchetti Francesca, Zappaterra, Zoffoli, Prodi, Tarasconi, Campedelli, Serri, Boschini, Cardinali, Rossi Nadia, Calvano, Soncini, Ravaioli, Caliandro, Poli, Sabattini, Mori, Rontini, Pruccoli