L’approvazione in Assemblea Legislativa del Defr 2018-2020 (Documento di Economia e Finanza Regionale), ha una valenza non solo per tenere i conti in ordine: il Documento ci mostra un quadro socio-economico di crescita che ci fa ben sperare e orientare le nostre scelte verso il sostegno alle fasce fragili della popolazione regionale e ad aggredire le sacche di disuguaglianza ancora presenti.
In regione il Pil rimane assestato a +1,3% e l’export sale da 2,4 al 4%. Il tasso di disoccupazione, al 6,7%, è il segno di un consolidamento di un processo che oggi dobbiamo leggere con fiducia soprattutto perché iniziano ad emergere gli “scoraggiati”, tutti coloro che avevano smesso di cercare un’occupazione e che oggi si riaffacciano al mercato del lavoro.
Ma nel Defr non si legge il territorio emiliano-romagnolo solo in termini di Pil e di soli dati economici: gli indici Bes (Benessere Equo e Sostenibile) ci dicono anche come si vive nel nostro territorio. Gli indici di Bes sono in generale superiori rispetto alla media nazionale: in ambito di salute, istruzione, qualità del lavoro, relazioni sociali, l’Emilia-Romagna è al vertice del paese.
Nel Defr trova spazio anche il nostro rapporto con l’Europa. Rispetto agli obiettivi di “Europa 2020”, l’Emilia-Romagna ha raggiunto, e in alcuni casi superato, gli indici richiesti dalla UE per l’anno 2020, ad esempio in Emilia-Romagna il dato sulla povertà è del 15,4% (il 28,7 in Italia, il 23,7% in Europa). Miriamo a ridurlo ulteriormente applicando il nuovo strumento regionale del Reddito di solidarietà e le nostre politiche di sviluppo.
Un documento strategico che guarda al futuro con fiducia e orienta le nostre scelte concrete e di bilancio, per le politiche di sviluppo, le politiche regionali e di programmazione dei fondi europei.