750 milioni di euro attivati nel solo biennio 2020-21, metà delle risorse da fondi regionali. I finanziamenti per settore di intervento e per territorio. Rallenta il calo demografico, cresce il valore aggiunto. Dalla casa per le giovani coppie – a breve il nuovo bando – alla rigenerazione urbana, dal taglio Irap al bando imprese: i principali provvedimenti della Regione. Secondo appuntamento fra sette giorni, il 20 luglio, a Tizzano Val Parma (PR). L’assessora Lori: “Solo con la montagna sviluppo pieno dell’Emilia-Romagna”

Bologna – Valore Appennino. Puntando su territori bellissimi e di grande valore. Dove sostenere lavoro e sistema economico, rafforzare la rete dei servizi, dalla sanità alla scuola, favorire la transizione digitale e quella ecologica, garantendo la sicurezza idrogeologica.

Con, in particolare, un traguardo fissato oggi dal presidente Stefano Bonaccini, che passa da un patto in tal senso coi sindaci e i territori: nidi gratuiti nei comuni montanti entro la fine della legislatura. “Da settembre- spiega nel suo intervento oggi a Santa Sofia (FC) alla prima giornata della Conferenza regionale della montagna- arriverà un sostegno straordinario ai Comuni per abbattere le liste d’attesa dei nidi. E’ un intervento destinato a crescere nel tempo, perché da un lato vogliamo sia assicurato a tutte le bambine e i bambini di entrare nel sistema educativo e dall’altro a famiglie e genitori di conciliare i tempi di vita, poter fare figli, poter lavorare. E penso alle difficoltà che su questo incontrano soprattutto le donne. Vogliamo rendere questo servizio gratuito, in particolare per i redditi bassi e medi, perché per noi educazione e istruzione devono essere servizi universali, a carico della fiscalità generale, senza distinzione tra ricco e povero”. “So bene che la maggioranza delle liste d’attesa si concentra nelle città- prosegue-, anche perché in montagna ci sono meno bambini, e attivare il servizio è molto costoso per i Comuni. Prendiamo allora un impegno insieme qui, oggi: garantiremo i fondi anche per l’attivazione dei nuovi posti e, al netto di ogni altro criterio di riparto, nessuna richiesta in montagna resterà inevasa. Dico quindi ai sindaci: attivate i servizi, attiviamo insieme i servizi, e noi li finanziamo. Se vogliamo portare qui giovani coppie serve anche questo. E anche a loro, alle giovani coppie, dico: restate qui o venite qui ad abitare e noi vi assicureremo i servizi per l’infanzia”.

La Regione conferma e rilancia così il proprio impegno per la montagna, dove, in Emilia-Romagna, vive il 10% della popolazione, oltre 460mila persone, si contano 51mila aziende e unità produttive (11%) per 142mila occupati e i flussi turistici stanno ripartendo e già prima della pandemia crescevano più della media regionale.

Per una nuova stagione di crescita e sviluppo sostenibili, in grado di valorizzare le straordinarie potenzialità di queste aree e il protagonismo delle comunità locali.

La prima delle due giornate della Conferenza regionale ha un tema che fa da filo conduttore: “Una montagna da vivere”. A distanza di tre anni da quella del 2019, la Regione vuole fare il punto sulle politiche per i territori appenninici insieme agli amministratori, le organizzazioni economiche e sociali, i cittadini che qui hanno scelto di vivere e lavorare. Con due testimonial d’eccezione: il pluricampione olimpico Alberto Tomba e Barbara Milani, ex azzurra di Coppa del mondo e istruttrice nazionale di sci.

Il secondo appuntamento sarà mercoledì 20 luglio a Tizzano Val Parma (PR).

Solo in questa legislatura, nel biennio 2020-21, ammontano a 750 milioni di euro le risorse che la Regione ha indirizzato verso le aree montane: di questi, 383 milioni di euro direttamente dal bilancio regionale: 282 milioni per le persone e i servizi, oltre 41 per le imprese e quasi 60 milioni per il territorio. I restanti fondi statali ed europei.

Investimenti pubblici che arrivano a due miliardi di euro – la metà sempre da fonte regionale – nel periodo dal 2016. 

Finanziamenti che si sono tradotti in azioni concrete a beneficio di persone, imprese, territori, coi comuni montani e i progetti da sviluppare in Appennino che in questi anni sono diventati una priorità trasversale di molti bandi e provvedimenti regionali. Mentre sono già realtà le risorse previste dal PNRR – attivati 432 progetti per un investimento al momento di 280 milioni di euro – ed è in arrivo la nuova programmazione dei Fondi strutturali europei 2021-27.

“Stiamo indirizzando verso il nostro Appennino risorse e progettualità davvero importanti, perché senza la montagna non è possibile uno sviluppo di qualità per tutta l’Emilia-Romagna- affermano il presidente Bonaccini e l’assessora regionale alla Montagna, Barbara Lori-. Lo stiamo facendo insieme ai Sindaci e alle comunità locali, per creare nuove opportunità di vita e di lavoro, riducendo le distanze tra centro e periferia. In linea con le indicazioni del Patto per il Lavoro e il Clima, per uno sviluppo che sia equilibrato e pienamente sostenibile da un punto di vista sociale, economico e ambientale. Per questo da subito abbiamo fatto della montagna una priorità della nostra azione di governo, che oggi confermiamo”.

“Vogliamo infatti rafforzare misure come i contributi alle giovani coppie che decidono di vivere in montagna per acquistare o ristrutturare casa, e a breve uscirà il nuovo bando, il sostegno alle imprese e alle attività economiche, dopo il taglio Irap e i bandi per innovare i siti produttivi di questi anni, i fondi ai Comuni per la riqualificazione degli impianti sportivi, l’abbonamento gratuito per bus e treni regionali agli studenti fino ai 19 anni o il recente accordo con la Banca europea degli investimenti che mette a disposizione 300 milioni di euro per riqualificare gli alberghi dell’Emilia-Romagna, compresi quelli in Appennino. Oltre all’impegno per il comparto turistico, dagli impianti sciistici alla sentieristica e ai cammini, che stanno richiamando tantissimi visitatori. Perché i dati ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta”.

“Questo è un momento importante per lo sviluppo della montagna- chiudono Bonaccini e Lori-. La pandemia ha dimostrato quali e quanti potenzialità abbiamo questi territori, anche da un punto di vista ambientale e turistico. Mentre si rafforza una domanda di nuovi stili di vita, nuovi spazi di comunità, cui vogliamo e possiamo dare una risposta efficace e concreta. Agendo sul fonte dei servizi, sostenendo il lavoro, promuovendo la valorizzazione del territorio”.

All’appuntamento di Santa Sofia sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori regionali all’Ambiente, Irene Priolo, e al Turismo, Andrea Corsini; il sindaco Daniele Valbonesi insieme ai primi cittadini di Casola Valsenio, Tredozio e Montecopiolo, rispettivamente Giorgio Sagrini, Simona Vietina e Pietro Rossi. E ancora: Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti; Francesco Vincenzi, presidente di Anbi; Matteo Fabbri, presidente associazione Bidente Bike Project Santa Sofia; Roberto Boscherini, presidente della Società cooperativa Costruzione Segnaletica di Santa Sofia; Paolo Acciai, presidente dell’Associazione Fumaiolo Sentieri; Alfredo Piccoli, amministratore delegato delle Terme di Sant’Agnese di Bagno di Romagna. Oltre a numerosi altri amministratori locali.

Fra le testimonianze, quella di Silvano Bettini, direttore di Divisione della AUREL di Modigliana, e quella di Alessia Rossi, di Bagno di Romagna, una fra le vincitrici del bando Montagna per giovani coppie.

Le risorse per provincia

La ricaduta sul territorio degli investimenti realizzati a partire dal 2016, considerando solo i provvedimenti localizzabili su base provinciale, e quindi non quelli interprovinciali, vede assegnati alla provincia di Piacenza 110,8 milioni di euro, a quella di Parma 187,3 milioni di euro, a quella di Reggio Emilia 151,4 milioni di euro. Nel Modenese 186,3 milioni di euro, all’area metropolitana di Bologna 245,9 milioni. Gli investimenti in provincia di Forlì-Cesena ammontano a 166,2 milioni di euro, mentre 79,4 milioni di euro sono andati in quella di Rimini e 48,3 milioni di euro in quella di Ravenna.

Le risorse per settore

Guardando alla destinazione per settore di intervento,  618 milioni di euro sono andati a quello dei servizi (mobilità e viabilità, rafforzamento della Pubblica amministrazione, presidi socio-sanitari, qualità urbana, banda ultralarga, istruzione, formazione e politiche abitative); 300 milioni alla valorizzazione del paesaggio e all’uso sostenibile del territorio di euro (sicurezza territoriale, servizi ecosistemici, rischio sismico, fonti rinnovabili ); 285,5 milioni allo sviluppo e al sostegno delle imprese (agricoltura e agroindustria, attività produttive, turismo e commercio).

I provvedimenti della Regione

La montagna copre il 40% del territorio regionale e ospita il 10% della popolazione. Ma rallenta il calo demografico, uno dei problemi storici di questi luoghi: da un calo di residenti dell’1,4% nel periodo 2011-2015 a uno dello 0,8% tra il 2016 e il 2020.

Mentre cresce il valore aggiunto generato dalle imprese in Appennino: +24,8% tra 2015 e 2019 (+14,7 il dato regionale); +19,1% quello delle società di capitali (+9,6 il dato emiliano-romagnolo), prendendo a riferimento i dati pre pandemia. E si rafforza la rete dei servizi con la nascita di 8 nuove Case della salute in quattro anni o di nuove 49 aree di atterraggio dell’elisoccorso, attrezzate anche per il volo notturno.

Solo alcuni degli indicatori che emergono dal Rapporto – curato da Art-ER per la Regione – che è stato illustrato durante la Conferenza sulla montagna. Insieme all’analisi dei principali provvedimenti regionali assunti in questa legislatura. Dal bando per la casa alle giovani coppie a quello per la rigenerazione urbana.

Passando per le misure a sostegno del sistema produttivo: dal bando imprese all’abbattimento fiscale dell’Irap. Senza dimenticare il turismo, leva di crescita sempre più importante per l’Appennino.  E poi lo sport, con il Piano regionale per l’impiantistica sportiva e le manifestazioni sportive sul territorio.

E ancora gli interventi per la viabilità, le infrastrutture e l’assetto idrogeologico realizzati grazie al Fondo regionale per la montagna.

Un impegno da parte della Regione che si è tradotto in uno sforzo ulteriore nei mesi più duri di una pandemia i cui effetti sono stati più pesanti proprio nelle aree periferiche. Un Programma straordinario di investimenti ha convogliato nelle aree montane quasi 16 milioni di euro di risorse aggiuntive per attivare nuovi servizi e infrastrutture a servizio delle comunità locali. Per sostenerle cioè nella ripartenza.