RISOLUZIONE

Premesso che

  • Il lupo rappresenta una specie particolarmente protetta, non solo a livèllo nazionale, ma anche comunitario;
  • la suddetta specie, dopo un periodo in cui ha raggiunto un minimo storico di presenza, ha ricolonizzato, a partire dalla fine degli anni ’70, gran parte del suo storico areale, anche in Emilia-Romagna;

Rilevato che

La ricomparsa del lupo ha creato un inesorabile impatto sulle attività antropiche ed in particolare sugli allevamenti ovi-caprini;

oltre agli attacchi diretti ai capi di bestiame, gli allevatori hanno registrato innumerevoli danni causati dallo stress provocato dagli assalti, rilevando una ridotta produzione di latte e numerosi aborti negli animali sopravvissuti;

una presenza eccessiva e non gestita dei lupi sta rendendo impossibile l’allevamento allo stato brado, stravolgendo anche il tradizionale lavoro dei pastori che non si possono di conseguenza dedicare alle altre attività che caratterizzano il lavoro in montagna;

Sottolineato che

I protagonisti di questi attacchi, più che i lupi, sono degli esemplari di ibridi introgressi”, cioè lupi che nel proprio patrimonio genetico presentano tracce di un passato incrociò con un cane domestico;

questi esemplari ibridi si avvicinano pericolosamente alle abitazioni e sono responsabili di numerosi attacchi sia ai cani domestici che ai cani da caccia, così come denunciato anche dal mondo venatorio;

Reso noto che

La Regione Emilia-Romagna ha avviato -in collaborazione con le amministrazioni provinciali già nel 2002 il progetto “Monitoraggio della presenza del lupo in Emilia-Romagna tramite analisi genetiche” con lo scopo di elaborare strategie razionali di prevenzione e contenimento dei danni alla zootecnia;

che in Regione Emilia-Romagna si sono svolti alcuni importanti progetti lIFE sul lupo tra i quali i più recenti “Azioni di conservazione e gestione del lupo in 10 SIC dell’Emilia-Romagna” e “Mirco lupo” finalizzato ad approfondire il tema degli ibridi;

sul fronte dei danni, la Regione Emilia-Romagna è intervenuta con i finanziamenti per la prevenzione e con il risarcimento anche per i canidi oltre che per i lupi;

il Programma regionale di sviluppo rurale ha da poco messo a disposizione ulteriori risorse per 3 milioni di euro che serviranno per l’acquisto di recinzioni e altri strumenti di difesa;

Invita la Giunta

  • A continuare con l’attività di prevenzione, in modo da salvare il reddito degli allevatori, ma anche di salvaguardare il patrimonio di biodiversità rappresentato dal lupo (specie canis lupus) del nostro Appennino che ha tra le sue prede principali la fauna selvatica più che le pecore;
  • a sollecitare il Ministero del!’ Ambiente a rivedere il Piano d’azione nazionale per la conservazione e gestione del lupo, in modo da tenere conto delle più innovative metodologie di monitoraggio della specie, rivedendo i dati da esso riportati che sottostimano la presenza dell’animale e ad indicare soluzioni concrete al problema della gestione degli ibridi;
  • in attuazione degli Orientamenti unionali sugli Aiuti di Stato, a sollecitare il MIPAF per l’approvazione di una procedura che definisca e chiarisca il sistema di risarcimento dei danni da fauna protetta, con procedure semplificate per accedere ai risarcimenti dovuti.

A firma dei Consiglieri: Cardinali, Molinari, Campedelli, Rontini, Lori, Marchetti Francesca, Poli, Serri, Zoffoli