Risoluzione

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

Con la legge 9 gennaio 2004, n. 9 è stata istituita nel nostro ordinamento la figura dell’Amministratore di sostegno, una delle più rilevanti riforme concernenti lo status giuridico delle persone. La legge 9 del 2004 supera gli inconvenienti della disciplina precedentemente in vigore, affiancando a misure “totalizzanti”, onerose, spesso inadeguate o inapplicabili come l’interdizione e l’inabilitazione una nuova figura, individuata appunto nell’Amministratore di sostegno, chiamata a tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni di vita quotidiana.

La Regione Emilia-Romagna, cogliendo l’innovazione e l’importanza del nuovo istituto, con la legge regionale 11/2009 ha introdotto le norme per la promozione e la valorizzazione dell’amministrazione di sostegno, al fine di garantirne la conoscenza, la divulgazione ed un’efficace attuazione sul territorio regionale, nonché di incentivare il ricorso a tale strumento di tutela da parte dei soggetti legittimati, ed infine di favorire il coordinamento tra i diversi livelli istituzionali ed il privato sociale ed il monitoraggio degli interventi posti in essere a livello regionale e locale.

La Regione Emilia-Romagna in data 30 giugno 2014 ha emanato le Linee guida in attuazione della legge 16 dalle quali si evidenziava l’importanza di: creare reti di referenti e tavoli di coordinamento per facilitare i rapporti con i Giudici Tutelari attraverso forme di collaborazione strutturata; l’istituzione di elenchi provinciali delle persone disponibili a svolgere la funzione di Amministratore di sostegno;  iniziative di comunicazione e sensibilizzazione; iniziative di informazione e di consulenza, con particolare riferimento agli sportelli per famiglie, Amministratori di sostegno, operatori sociali e distrettuali; promozione di progetti del terzo settore; raccolta delle buone prassi.

Considerato che

Dalla documentazione raccolta dalla Regione nella Relazione sullo stato di attuazione della Legge 11 (risalente al 17/05/2013) e dall’esperienza degli operatori appare come una delle maggiori criticità relative alla figura dell’Amministratore di sostegno risieda nelle modalità di rapportarsi con il Giudice Tutelare. Da un lato chi ricopre tale ruolo, anche dopo corsi di formazione ed aggiornamento, non sempre ha l’esperienza e le competenze di natura giuridica per rapportarsi correttamente con il Giudice Tutelare. Dall’altra parte esiste il rischio che gli uffici dei Giudici Tutelari vengano oberati di pratiche non correttamente istruite ed indirizzate, con conseguenze inevitabili in termini di tempi di attesa e relativi disagi.

Come già evidenziato nelle Linee guida regionali una risposta a queste difficoltà può essere trovata nella creazione di sportelli dedicati agli Amministratori di sostegno integrati con gli altri servizi del territorio. Non mancano peraltro le esperienze in questa direzione: tra le buone pratiche raccolte nella relazione sullo stato di attuazione della Legge 11/2009 spiccano gli sportelli dedicati agli Amministratori di Sostegno aperti in diversi territori grazie anche ad una fruttuosa collaborazione con i Centri Servizi per il Volontariato. Tra questi il progetto del CSV di Reggio Emilia “l’Amministratore di sostegno trova casa”, ora “non+soli”, è stato menzionato come best practice a livello nazionale dal Ministero del lavoro.

Considerato inoltre che

Il mutato assetto istituzionale, che vede il progressivo superamento delle Provincie, vede venir meno uno dei soggetti istituzionale più volte richiamato nelle Linee guida regionali, che prevedono l’attribuzione alle Province della competenza in materia di redazione, aggiornamento e pubblicizzazione degli elenchi, e l’attribuzione a Province, Comuni e Aziende USL delle attività di sensibilizzazione, formazione e aggiornamento, di informazione e consulenza.

Stiamo assistendo in Emilia-Romagna come altrove ad un ripensamento del sistema di welfare con numerose sperimentazioni e tentativi di promuove un welfare di comunità, in cui il sistema dei servizi si apre e viene integrato dal contributo della comunità, delle famiglie e dei singoli. Un modello di welfare all’interno del quale si iscrive a pieno titolo la figura dell’Amministratore di sostegno, come bene esemplificato dal progetto del Comune di Cervia denominato “più delle sentinelle l’aurora – welfare dell’aggancio”.

La Regione Emilia-Romagna ha negli ultimi anni implementato norme e strumenti innovativi che vanno nella direzione di promuovere l’apertura e l’integrazione dei servizi: la legge regionale 2 del 2014 sul caregiver familiare, che riconosce un ruolo attivo all’interno della rete del welfare locale a tutte le persone che si prendono cura gratuitamente dei propri cari in condizione di non autosufficienza e promuove la loro integrazione nel sistema regionale degli interventi sociali, socio-sanitari e sanitari. La legge 14 del 2015 sull’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, che promuove l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari. L’adozione e l’implementazione da parte della Regione Emilia-Romagna del modello organizzativo delle Case della Salute, 81 già aperte in regione, nate per essere il come nuovo punto di riferimento sul territorio per la salute dei cittadini, garantendo facilità di accesso alle cure, continuità assistenziale e prossimità, grazie alla integrazione tra diverse professioni e servizi dell’ambito sanitario e sociosanitario.

Nello stesso solco della legge 9 del 2004, istitutiva dell’Amministratore si sostegno, il Parlamento è attualmente impegnato nella discussione di diverse iniziative legislative che vanno a modificare gli istituti della inabilitazione e della interdizione e che, qualora fossero approvate, andrebbero ad aumentare l’importanza dell’istituto dell’Amministratore di sostegno.

Tutto ciò premesso e considerato

Impegna la giunta a

Rafforzare l’integrazione della figura dell’Amministratore di sostegno all’interno del sistema dei servizi tenendo conto tra l’altro delle possibili sinergie con la figura del caregiver familiare introdotta nell’ordinamento regionale dalla legge 2 del 2014, degli sviluppi normativi sul tema delle fragilità e della implementazione sul territorio regionale del modello organizzativo basato sulle Case della Salute.

Inserire nella proposta di nuovo Piano sociale e sanitario obiettivi ed iniziative per promuovere ulteriormente la figura dell’amministratore di sostegno volontario come previsto dalla LR 11/09 e dalle linee guida regionali approvate con DGR 962/2014, in particolare attraverso:

  • protocolli d’intesa tra Enti Locali e Tribunali, finalizzati in particolare alla promozione di sportelli di ambito almeno distrettuale in modo tale da offrire informazioni e sostegno alle famiglie negli adempimenti amministrativi, valorizzando il volontariato e le esperienze già presenti;
  • attività di informazione e sensibilizzazione per aumentare il numero di persone disponibili a svolgere la funzione di amministratore a titolo volontario;
  • iniziative e progetti locali per favorire il lavoro di rete tra volontari, operatori dei servizi socio-sanitari e Uffici del Giudice tutelare;

Rinnovare il proprio impegno nella promozione e nella valorizzazione della funzione di amministratore di sostegno svolta da volontari richiamando anche nell’ambito della futura programmazione del fondo regionale per la non autosufficienza la necessità che in ogni ambito distrettuale sia destinata una piccola quota di risorse del fondo alle azioni promozionali previste dalle linee guida approvate con la DGR 962/2014, quali iniziative di comunicazione e informazione, sportelli dedicati che collaborino con i Tribunali, attività di formazione e aggiornamento, promozione di elenchi delle persone disponibili a svolgere la funzione di amministratore a titolo volontario;

Soncini, Boschini, Serri, Cardinali, Bagnari, Marchetti Francesca, Zoffoli, Mori, Calvano, Rontini, Caliandro, Montalti, Bessi, Campedelli, Paruolo, Poli, Sabattini, Lori, Pruccoli