Più vigneti in Emilia-Romagna. L’assessorato regionale all’Agricoltura ha autorizzato per il 2016 nuovi impianti viticoli, per una superficie complessiva di 523 ettari, a conclusione del bando unico nazionale del ministero delle Politiche agricole nel primo anno di applicazione del nuovo regime comunitario per la gestione del patrimonio vitivinicolo. Normativa che ha appunto introdotto il meccanismo delle autorizzazioni al posto del vecchio sistema basato sui diritti di impianto e reimpianto, liberamente trasferibili.

Richiesti oltre 4.700 ettari

A fronte di una disponibilità teorica per l’Emilia-Romagna di 514 ettari per la messa a dimora di nuovi vigneti – pari all’1% della superficie vitata regionale al 31 luglio 2015, come previsto dal decreto ministeriale n. 12272 del 15 dicembre scorso – le domande inviate a Roma per l’ampliamento delle superfici vitate sono state circa 1.570, per un’estensione di oltre 4.700 ettari. L’alto numero di richieste pervenute è un bel segnale che testimonia della vivacità di un settore dell’agroalimentare regionale sempre più importante sotto il profilo economico, soprattutto in chiave di export. Con la redistribuzione delle quote non utilizzate da parte di altre regioni, alla fine ai produttori dell’Emilia-Romagna sono stati assegnati 523 ettari in più rispetto all’attuale dotazione, circa il 12% della superficie richiesta.

Chiusa la prima parte della procedura, si apre ora la fase successiva nella quale i singoli produttori possono rinunciare all’assegnazione, senza incorrere in penalità. Una facoltà che deriva dalla circostanza che le autorizzazioni sono state concesse per una superficie inferiore del 50% a quella richiesta. L’eventuale rinuncia deve essere presentata entro il 15 giugno prossimo direttamente ad Agea, organismo che dipende dal ministero, attraverso le applicazioni messe a disposizione sul Sian (Sistema informativo agricolo nazionale). Le superfici “rinunciate” saranno rimesse a bando l’anno prossimo.

Entro 3 anni i nuovi impianti

I nuovi impianti, per espressa disposizione di Bruxelles, devono essere realizzati entro tre anni dall’atto di concessione (Determinazione n. 8440 del 25 maggio 2016), cioè entro il 26 maggio 2019. Questi investimenti non potranno beneficiare dei contributi previsti per le ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti nell’ambito dell’Ocm vino.