La consigliera regionale del Pd Barbara Lori ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale sul tema della messa in sicurezza del Torrente Baganza.

Nel documento la consigliera Lori chiede se non si ritenga opportuno, in sede di Conferenza dei Servizi: “indicare la necessità che il progetto che si andrà ad eseguire sia integrato ab origine con interventi per la messa in sicurezza del tratto a monte della cassa oggi progettata, consentendo, tra l’altro, la valutazione di un eventuale suo ridimensionamento; chiedere che si cerchino soluzioni meno impattanti, con particolare riguardo alla vicinanza eccessiva della cassa all’abitato di Casale di Felino; ribadire l’importanza di una progettualità comune, o comunque sinergica, fra cassa di espansione e tratto della viabilità pedemontana che interesserà questi territori, per non rischiare incongruenze e costi futuri più elevati; invitare a considerare la bontà di un utilizzo multiscopo della cassa, quale risposta non solo ai problemi idrogeologici del territorio, ma anche ai problemi di scarsità idrica che causano danni altrettanto seri specie in campo agricolo”.

“E’ sicuramente prioritario giungere, in tempi brevi, alla realizzazione di un’opera che dia garanzie per la tutela dell’intero territorio. Tuttavia, – prosegue Lori – come si evince dal dibattito che si è sviluppato a livello locale e che coinvolge Comuni, Associazioni di categoria e comitati di cittadini, e  da quanto emerge dalle controdeduzioni alle osservazioni al progetto definitivo elaborate da AIPO (attualmente in fase di valutazione da parte della Conferenza dei servizi), restano, nonostante l’entità dell’opera (55 milioni di euro) aperte alcune problematiche, a partire dalla messa in sicurezza  dei territori a monte dell’invaso, in cui sono presenti insediamenti residenziali e produttivi danneggiati dall’alluvione del 2014”.

“Oltre a ciò segnalo il tema del fortissimo impatto ambientale e dei disagi per i residenti e le attività imprenditoriali, in specie per la frazione di Casale di Felino – conclude la consigliera del PD, che aggiunge – occorre inoltre segnalare che nel progetto non si fa cenno del tratto di collegamento della pedemontana e di un utilizzo plurimo della cassa di espansione in risposta ai prolungati periodi di siccità e a favore delle produzioni agricole”.