La commissione Parità e diritti delle persone ha dato il via libera al progetto di legge che norma il funzionamento della nuova Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo, istituita dalla legge regionale 5/2015. Hanno votato a favore, su tutti gli articoli, Pd e Sel; contrari Lega nord e M5s; astenuti Fi. La parola passa ora all’Aula dove, nella seduta convocata presumibilmente nella prima settimana di maggio, l’Assemblea si esprimerà per licenziare il testo.

Il progetto di legge è composto da 6 articoli e da un allegato disciplinare sui criteri e le modalità per lo svolgimento delle missioni e sui limiti di spesa.  “L’obiettivo della norma – ha precisato la relatrice del progetto di legge, Barbara Lori (Pd) – è quello di fornire una regolamentazione sul funzionamento della Consulta di nuova istituzione che contenendo al massimo le spese fornisca tutte le garanzie per un ottimale funzionamento di questo organismo”.

Il progetto di legge, ha spiegato la relatrice Lori –  disciplina le spese per la partecipazione dei membri della Consulta alle sedute della stessa e del suo Comitato esecutivo, nonché a eventuali incontri, convegni, conferenze ed eventi, sia in Italia che all’estero. Il testo ribadisce che il presidente, i vicepresidenti e gli altri componenti della Consulta operano a titolo gratuito e pertanto non compete loro alcun gettone di presenza. Nella proposta si richiama anche la possibilità di svolgere le sedute della Consulta e del suo Comitato esecutivo in via telematica, con l’obiettivo di contenere le spese. Il testo individua quindi le modalità di autorizzazione delle missioni, specificando che sono considerate tali sia la partecipazione alle sedute della Consulta e del Comitato esecutivo, sia la partecipazione a convegni, conferenze, incontri ed eventi. A tal proposito la proposta stabilisce le spese ammissibili (ad esempio per viaggi, vitto e alloggio) e le relative modalità di pagamento da parte della struttura. E sempre nell’ottica della riduzione dei costi di funzionamento, con una modifica alla legge 5/2015, si dispone che la Consulta si riunisca al massimo due volte all’anno, salvo la possibilità di una convocazione straordinaria.

“Abbiamo scelto il criterio di unire una forte attenzione alle spese cercando di renderlo compatibile con l’operatività della nuova Consulta. – ha ribadito Gian Luigi Molinari, presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo. – La prima convocazione di insediamento della Consulta – ha poi preannunciato – sarà convocata entro fine maggio. In tale sede sarà anche presentato il Piano triennale di attività che esprimerà i futuri programmi e l’impronta che intendiamo dare alla stessa Consulta. Piano che dovrà poi essere approvato dall’Assemblea legislativa”.