Via libera da parte dell’Assemblea Legislativa regionale, senza nessun voto contrario, alle modifiche sulla disciplina regionale della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.

“Si tratta di un settore che vede impegnati molti tartuficoltori e numerosi amatori, tutti con punti di vista differenti ma che perseguono il medesimo obiettivo: quello della valorizzazione di un prodotto di eccellenza di cui l’Emilia-Romagna è ricca e che rappresenta anche una opportunità di reddito specie per le aree montane, maggiormente disagiate” ha spiegato in aula Barbara Lori, Consigliera PD relatrice di maggioranza della legge.

Il superamento delle Province ha comportato la necessità di rivedere la normativa rispetto alle modalità di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nonché di valorizzazione del patrimonio tartufigeno, tra cui tutte le attività di vigilanza e di applicazione delle sanzioni amministrative che ora sono rafforzate.

Grazie ad un emendamento approvato oggi dall’Assemblea, fino al 31 dicembre 2016 si continueranno a seguire i calendari provinciali al fine di garantire continuità alla stagione di raccolta. Successivamente entrerà in vigore il calendario unico regionale. La legge semplifica e snellisce le procedure per l’autorizzazione di tartufaie controllate o coltivate, la certificazione delle piante tartufigene e le modalità relative all’inserimento di piantine tartufigene per l’incremento delle tartufaie.

È cancellata la previsione di una conferenza annuale regionale sul tartufo, così come sono superate quelle provinciali. È invece introdotta una Consulta per la tutela e la valorizzazione del tartufo, una sede snella e operativa che dovrà rappresentare i territori, esigenza davvero sentita dagli operatori e appassionati. Tra le novità, inoltre, si evidenzia l’estensione degli orari di raccolta, ampliati a un’ora prima dell’alba fino a un’ora dopo il tramonto.

“Il lavoro in Commissione Territorio e Ambiente si è davvero fondato sull’ascolto – commenta Lori – abbiamo così avuto modo di raccogliere numerose valutazioni che ci hanno permesso di arricchire il testo della legge”.

“Ci siamo dotati – conclude la Consigliera regionale – di una disciplina più adeguata e meglio rispondente alle esigenze dei soggetti interessati: il confronto, anche quello con altri partiti, ci ha permesso di raccogliere sollecitazioni da tutti i territori. Ora siamo attrezzati per meglio affrontare le problematiche del settore, in attesa della revisione della legge quadro nazionale 752/1985”.