L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il piano sangue e plasma per il triennio 2017-19. Il programma si pone l’obiettivo di continuare a garantire l’autosufficienza regionale.

Tre gli aspetti chiave. Sicurezza, appropriatezza e informatizzazione. Verranno standardizzare ulteriormente le procedure trasfusionali per assicurare il donatore e il paziente. Per questo saranno adottate innovazioni scientifiche e tecnologiche in materia di medicina trasfusionale e verranno organizzati piani di formazione e di aggiornamento per gli operatori sanitari e per l’associazionismo. Verrà sviluppata la rete informatica regionale del “sistema sangue” per garantire un elevato livello di sicurezza informatica e la tracciabilità su tutto il territorio delle modalità di assegnazione e trasfusione.

Il Piano prevede una progressiva “centralizzazione” delle attività di controllo e lavorazione delle unità di sangue raccolte nelle due sedi di Bologna e di Cesena-Pievesestina. Inoltre un ruolo chiave è quello del volontariato. Anche grazie al prezioso contributo del volontariato si è resa possibile la realizzazione di questo piano. L’associazionismo ha promosso la cultura della prevenzione e della socialità, facendo della donazione un gesto di solidarietà. Per questo, il Piano punta a rafforzare ancora di più il rapporto con le associazioni e le federazioni dei donatori, che in Emilia-Romagna rappresentano una realtà diffusa e consolidata da anni, sono infatti 137.972 i donatori di sangue. Nel 2016, 16.634 persone hanno donato per la prima volta (+14 % rispetto all’anno precedente). Il numero maggiore di nuovi donatori si è registrato nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni (5.524 persone).