“La nostra Regione investe sulla prevenzione e cura delle donne attraverso screening, diagnosi tempestiva, terapia e controllo”. A dirlo è la consigliera regionale del Pd Barbara Lori, in occasione del convegno organizzato a Bologna dalla Regione in collaborazione con Europa Donna Italia, il movimento che opera a tutela dei diritti delle donne riguardo a prevenzione e cura del cancro al seno, che ha visto anche il significativo contributo della Presidente di ANDOS Parma.

“Ora si potrà contare su 12 strutture di riferimento in tutto il territorio, che lavoreranno con standard di qualità, modalità organizzative e di funzionamento uniformi e ad alta specializzazione: per Parma il riferimento è il Centro di Senologia Azienda Ospedaliero-Universitaria”, prosegue Lori.

“Il Centro di senologia è la struttura nevralgica operante nella fasi diagnostica, terapeutica e assistenziale del tumore alla mammella – spiega la consigliera Lori -ed è capace di garantire riferimenti certi e qualificati per tutto il percorso di cura. In Emilia-Romagna il carcinoma della mammella è responsabile del 29% dell’incidenza dei tumori maligni nel sesso femminile e del 15% della relativa mortalità, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno. Si stima che, in regione, la percentuale delle donne “guarite” dal cancro, ossia che non hanno maggior rischio di decesso rispetto alla popolazione di riferimento, raggiunga il 54% delle pazienti con tumore della mammella”.

Il programma di screening per la diagnosi precoce del tumore alla mammella ha oltrepassato, in Emilia-Romagna, i vent’anni di vita: è stato introdotto nel 1996 per la fascia d’età dai 50 ai 69 anni e dal 2010 è stato esteso alle fasce 45-49 e 70-74 anni. Ogni anno vengono invitate circa 500.000 donne (copertura del 100% della popolazione bersaglio), con un’adesione del 75%, a cui si aggiunge un ulteriore 10% che effettua la mammografia al di fuori del programma. Dal 2012, inoltre, è attivo un percorso regionale per l’individuazione e la sorveglianza delle donne a rischio ereditario di tumore alla mammella/ovaio, all’interno delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario regionale.