Hanno scoperto, progettato, scritto, inventato ma il loro contributo non è stato adeguatamente valorizzato. Sono tante le storie di donne “dimenticate”, raccolte nella mostra dal titolo “Anche la cancellazione è violenza”, inaugurata martedì 23 novembre negli spazi espositivi di viale Aldo Moro 50. L’iniziativa, voluta dall’Assessorato alle Pari opportunità e dall’Assemblea legislativa in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, racconta di imprese, capacità e talenti tutti al femminile, rendendo loro il giusto merito. Storie come quelle di Karen Horney, psichiatra e psicoanalista, che nella prima metà del 900 sviluppò teorie innovative, di Lise Meitner, seconda donna a conseguire un dottorato in fisica, nella Vienna di inizio ‘900, Andreana Sardo, eroina del risorgimento, Charlotte Perkins Gilman femminista, sociologa e scrittrice vissuta a cavallo tra ‘800 e ‘900, oltre a tantissime altre.

Presenti all’inaugurazione, oltre all’assessora alle Pari Opportunità Barbara Lori e al presidente Stefano Bonaccini, la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, il presidente della commissione Parità e diritti, Federico Alessandro Amico e le consigliere Palma Costi, Marilena Pillati e Nadia Rossi.

“Ci troviamo qui dopo gli ennesimi odiosi femminicidi- ha aggiunto l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori– un dolore che ci impone una presa di coscienza collettiva. Servono azioni concrete e sinergie per combattere un fenomeno diventato un’emergenza nazionale. La Regione fa la propria parte e questa mostra vuole essere un ulteriore mezzo per arrivare a un cambiamento che è prima di tutto culturale. Ecco perché è così prezioso l’impegno delle scuole, co-protagoniste del progetto. L’auspicio è che le donne presentate in questa mostra siano di ispirazione per le ragazze e i ragazzi di oggi, perché possano scegliere con libertà e creatività gli ambiti in cui impegnarsi e perché possano, in qualunque fase della loro vita, decidere autonomamente di sé”.

Federico Amico, presidente della commissione di Parità, ha commentato: “Da sempre la rappresentazione delle donne oscilla da un vergognoso oblio storico al proliferare di narrazioni tossiche. La scomparsa dai libri di storia di figure come Laura Bassi, prima donna a ottenere la cattedra universitaria in Fisica, o Trotula De Ruggiero, medica dell’XI secolo, per citare qualche esempio, non solo determina un vulnus scientifico ma è anche fra le cause silenziose della disparità di genere. Per questo oggi è cruciale coinvolgere l’intera comunità in un’alleanza profonda tra i generi, per innescare un cambiamento che è sempre più urgente e necessario”.

La mostra è aperta dalle 9 alle 18, con ingresso gratuito, sino a venerdì 26 novembre. Per accedere è obbligatorio essere in possesso del green pass, rilevare la temperatura all’ingresso, mantenere la distanza dagli altri visitatori, indossare la mascherina, igienizzare le mani. Per informazioni: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it oppure tel. 051.5275427.

Sempre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, giovedì 25 novembre alle 13, nel Giardino geologico Sandra Forni in viale della Fiera 8, verrà inaugurata la “panchina rossa”, un’iniziativa artistica a cura di Angelo Casieri, come segno permanente di memoria delle donne vittime di femminicidio e a sostegno di tutte le azioni contro la violenza di genere. Interverranno la presidente dell’Assemblea Emma Petitti, l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori e il presidente della Commissione Parità Federico Amico. Nella stessa giornata, al tramonto, la torre della Regione si illuminerà di arancione, colore simbolo scelto nel 2017 dall’Onu per le iniziative contro la violenza.